Disciplinare Produttori
I produttori del Presidio sono riuniti nell’associazione “Produttori del Carciofo di Montelupone” che si è dotata di un disciplinare in linea con la filosofia di Slow Food, prevedendo il divieto dell’uso di concimi e diserbanti chimici di sintesi, di ormoni e di altri stimolanti della crescita. Tra una coltivazione di carciofo e la successiva, inoltre, è necessario reintegrare la fertilità del suolo, coltivando per almeno due anni specie vegetali ad azione biocida come ad esempio alcune leguminose. Il concetto di “Buono, Pulito e Giusto”, delinea una nuova qualità che i prodotti alimentari dovrebbero raggiungere: le tre caratteristiche fondamentali, inscindibili e strettamente correlate che un cibo deve avere per poter essere accettato come un cibo di qualità.
Il Buono attiene alle caratteristiche organolettiche, alla gratificazione del palato, ma anche ad una connotazione culturale rispettosa dell’identità di territorio.
Il Pulito indica la sostenibilità di un alimento in tutte le sue fasi di lavorazione, dalla produzione delle materie prime al suo consumo, passando per la sua trasformazione e la sua distribuzione.
Il Giusto, infine, è attinente alla sfera della giustizia sociale: troppi lavoratori sono sfruttati nel mondo del cibo, troppi contadini non ricevono il giusto per ciò che fanno, sia da un punto di vista economico che sociale.
Tutti hanno interesse, al di là della mistificazione pubblicitaria, ad un cibo genuino, fatto di elementi non inquinati dalla chimica, uscito da un ambiente salubre, dove l’attività dell’agricoltore esalta e non mortifica la creatività e le dinamiche naturali.
Il sapore e la percezione organolettica del cibo non sono gli unici fattori da tenere in considerazione per definire la qualità di un prodotto in quanto bisogna anche valutare e dare uguale importanza alle fasi di produzione, promozione, di vendita, di consumo e, infine, di dismissione del prodotto: il suo intero ciclo di vita. Lo studio di un packaging ecologico, che non inquini, che sia riciclabile e che rispetti le caratteristiche del prodotto è da questo punto di vista un elemento che può risultare determinante; il tutto, nel rispetto dei prodotti tradizionali, per fare in modo che le loro caratteristiche uniche siano conservate, rispettate ed apprezzate appieno. Dalla definizione di questo nuovo concetto di qualità e dalla possibilità che esso generi nuovi meccanismi economici sensibili alle esigenze ambientali, deriva la necessità di una presa di coscienza forte, che renda l’individuo capace di riconoscere, valutare, apprezzare e, infine, scegliere un prodotto. Un individuo che, informato sulle problematiche ambientali che alcune produzioni e alcune pratiche comportano, sulle conseguenze sociali che taluni indirizzi economici causano, sulle ragioni dell’impoverimento della biodiversità, non può più essere definito, al momento della scelta d’acquisto, un semplice consumatore. Con il suo gesto consapevole, motivato, egli può riconoscere maggior valore e maggior dignità ad un prodotto piuttosto che ad un altro, ha la possibilità di riconoscersi come un alleato del produttore: chiudendo il cerchio della catena produttiva egli ne fa parte e si scopre co-produttore.